Agosto 2018

Cosa beviamo? Ecco le sostanze contenute in 32 bottiglie di acque minerali

Berillio nell’acqua minerale, una sostanza che lo Iarc ritiene cancerogena, eppure non c’è nessuna legge che stabilisca che non possa essere contenuta in ciò che beviamo. Il riassunto è un cane che si morde la coda. L’inchiesta di Report ‘Chiare, fresche e dolci acque’ del 5 giugno a firma di Claudia Di Pasquale mette a nudo il mondo delle acque minerali. Dalla sorgente alle nostre tavole per capirne l’origine e la commercializzazione. Un mercato in crescita perché secondo Report si spendono ogni anno mediamente 3.5 miliardi di euro e si imbottigliano 14 miliardi di litri. Ciò fa degli italiani, il popolo che dopo i messicani ne consuma di più con quasi 200 litri a testa. Eppure c’è un’enorme confusione rispetto ai parametri da rispettare sulla presenza o meno di alcune sostanze, sia che si tratti di acque minerali che del rubinetto. Sull’arsenico non ci sono dubbi, ovvero che il massimo consentito è di 10 microgrammi per litro, al di sopra l’acqua diventa non potabile. Report ha fatto analizzare 32 acque minerali, tra le più note e tra quelle che si erano distinte in uno studio realizzato dall’università di Napoli per la presenza di alcuni valori. I risultati sono tutti nella norma, ma alcuni marchi contengono quantità più elevate di arsenico, come ad esempio la Levissima che raggiunge quota 6, mentre la migliore è la San Benedetto che ne ha 0,40, mentre la Ferrarelle 4,47. Ma fin qui niente di eccezionale perché comunque tutte rispettano le norme stabilite, ciò che preoccupa è invece la presenza di livelli elevati di berillio. Ma “uno può assumere tranquillamente acqua che contiene berillio e chi la produce non è assolutamente fuori legge perché non c’è la legge”, dice durante la trasmissione Benedetto De Vivo, professore di Geochimica all’Università Federico II di Napoli. Altra domanda di Di Pasquale: “Oggi il limite del manganese è di 50 microgrammi per l’acqua potabile ma 500 per le acque minerali, perché?” Per quanto riguarda l’alluminio Luca Arcangeli, direttore sanitario dell’Arpa Lazio, precisa che il limite per le acque potabili“è di 200 microgrammi per litro, mentre per le acque minerali non ha limite”. Per il fluoruro invece “le acque potabili hanno un limite di 1,50 e quelle minerali di 5”. La giornalista chiede ancora se è corretto che ci siano differenze tra acque potabili e acque minerali. “È corretto e lo fa il legislatore non è che le facciamo noi le leggi. Sono per altro norme che rispecchiano direttive europee”, risponde il vice presidente di Mineracqua, Ettore Fortuna. Insomma un approfondimento che lascia ancora troppo dubbi…

di Dominella Trunfio da www.greenme.it

Per visualizzare i Risultati del test Clicca qui Per vedere la puntata Clicca qui
My Agile Privacy
Questo sito utilizza cookie tecnici e di profilazione. Cliccando su accetta si autorizzano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su rifiuta o la X si rifiutano tutti i cookie di profilazione. Cliccando su personalizza è possibile selezionare quali cookie di profilazione attivare.
Attenzione: alcune funzionalità di questa pagina potrebbero essere bloccate a seguito delle tue scelte privacy

Cookie Policy

Questo sito Web utilizza i cookie per migliorare la tua esperienza durante la navigazione nel sito. Di questi cookie, i cookie classificati come necessari vengono memorizzati nel browser in quanto sono essenziali per il funzionamento delle funzionalità di base del sito Web. Utilizziamo anche cookie di terze parti che ci aiutano ad analizzare e capire come utilizzi questo sito web. Questi cookie verranno memorizzati nel tuo browser solo con il tuo consenso. Hai anche la possibilità di disattivare questi cookie. Ma la disattivazione di alcuni di questi cookie potrebbe avere un effetto sulla tua esperienza di navigazione.

Utilizziamo i cookie per essere sicuri che tu possa avere la migliore esperienza sul nostro sito. Cliccando accetto si accettano tutti i cookie.